Lo trovi solo in Ancona: le altre sono cozze… ma il mosciolo è tutta un’altra cosa! È infatti presidio Slow Food dal 2004, importante tutela quindi per questa prelibatezza di cozza che cresce negli scogli sommersi della riviera del Conero.
E’ selvatico, un po come l’ancuneta’, cresce e si aggrappa sugli scogli dei fondali del Conero da Pietralacroce fino ai Sassi Neri.
Per questo motivo possiede delle proprietà organolettiche uniche nel suo genere come il profumo del mare e il caratteristico aroma conferito dalle loro alghe.
Era tradizione che l’anconetano che andava al mare faceva “do fiati” (apnea) e raccoglieva sul fondale i moscioli per pranzo e anche per due vasetti da conservare per l’inverno.
I più evoluti andavano a pesca con le “batane”, piccole imbarcazioni in legno, fino ad oggi in cui le barche si sono maggiormente attrezzate ma la pesca è regolamentata per mantenere inalterato l’equilibrio tra quantità di pescato e tempi di riproduzione.
Il mosciolo si è fatto conoscere fin dagli anni ’50 in maniera esponenziale grazie al sorgere di piccole trattorie lungo la spiaggia di Portonovo. La morte sua è con gli spaghetti ma anche in padella all’anconetano gratinati al forno.
Accompagnati da un buon verdicchio marchigiano, vi lascio solo immaginare la bontà e il buon assaggio.
Puoi gustare il mosciolo selvatico di Portonovo anche durante i nostri tour del Conero, infatti nella formula aperitivo comprendiamo questa prelibatezza.
Amiamo da sempre il mare e la natura, scopri le bellezze della riviera del Conero, le sue spiaggie e il panorama mozzafiato
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